SMART WORKERS E SMART WORKING PLACES:

LAVORARE OLTRE L’UFFICIO

La ricerca ha l’obiettivo di indagare il fenomeno dello smart working in Italia e nei maggiori paesi europei alla luce del mutato contesto produttivo, sociale e tecnologico, delineando le caratteristiche di questa peculiare modalità di lavoro sempre più in espansione. In secondo luogo, l’analisi focalizza la propria attenzione sui luoghi dove i remote worker possono svolgere la propria attività lavorativa, in particolare su quelli che sono stati definiti smart working places.

LA NOSTRA RICERCA

Il Rapporto di ricerca “Smart worker e smart working places: lavorare oltre l’ufficio”, realizzato dai ricercatori del Laboratorio Percorsi di Secondo Welfare, prende forma all’interno del quadro progettuale “Smart Working Places” avviato dall’Ente Bilaterale Veneto F.V.G. in collaborazione con Innova Srl nel 2019 ed ha l’obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere gli esercizi pubblici sul tema smart working e smart working places. Nella lettura del Rapporto diventa quindi fondamentale assumere il punto di vista degli esercenti pubblici e di tutti coloro che si trovano a gestire degli spazi che possono essere (o diventare) accessibili come luoghi di lavoro per chi lavora in modalità smart. Questo tema assume una valenza anche in forza della centralità che lo smart working ha assunto negli ultimi mesi a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19 che ha portato in fase di lockdown ad una imposizione di massa di questa modalità di lavoro e nell’attuale fase di ripartenza ad una riflessione su come riprendere le attività in sicurezza.

La ricerca si pone, in primo luogo, l’obiettivo di indagare il fenomeno dello smart working in Italia e nei maggiori paesi europei alla luce del mutato contesto produttivo, sociale e tecnologico, delineando le caratteristiche di questa peculiare modalità di lavoro sempre più in espansione. In secondo luogo, l’analisi focalizza la propria attenzione sui luoghi dove i remote worker possono svolgere la propria attività lavorativa, in particolare su quelli che sono stati definiti smart working places.
Da questa inedita analisi emergere un quadro attuale e approfondito in cui gli esercizi pubblici, i co-living e gli hotel manifestano la capacità di accogliere diversi tipi di lavoratori, offrendo ambienti di lavoro attrezzati, accoglienti, diversificati per rispondere alle esigenze del lavoro “smart” e stimolando processi di networking cooperativi tra i clienti e fruitori. Gli smart working places sono punti di aggregazione relazionale e culturale e possono diventare tasselli importanti nel quadro del welfare comunitario. Infine, attraverso lo studio di casi emblematici, l’osservazione diretta di questi luoghi e una serie di interviste, è stato predisposto un “toolkit” in grado di orientare gli esercenti nella ridefinizione degli spazi per trasformarli in smart working places adattati ad accogliere una nuova generazione di smart worker.