Progetto Smartwomen

Il worskshop finale del progetto  “Smartwomen: esperienze di smart working al femminile in Veneto” si svolgerà mercoledì 10 novembre dalle ore 9.00 alle 13.00 nella sede di CUOA Business School presso Villa Valmarana Morosini ad Altavilla Vicentina, in provincia di Vicenza.

L’iniziativa ha come obiettivo la presentazione delle buone pratiche e i progetti con maggior valore sviluppati con le imprese partner del progetto.

 

PROGRAMMA

Saluti istituzionali a cura del dott. Giuseppe Caldiera, Direttore Generale CUOA Business School

Presentazione del progetto SMARTWOMEN, Martina Gianecchini, Referente scientifica del progetto Smartwomen, Professoressa di organizzazione aziendale Università degli Studi di Padova e Referente scientifica dell’Executive Master in HR Management CUOA Business School

Introduzione allo smart working e presentazione del percorso di consulenza avviato con le aziende partner del progetto a cura di Fabio Streliotto, Co-founder di Innova S.r.l.

Testimonianze aziendali dei progetti sviluppati durante la fase di consulenza

Presentazione dei risultati emersi nelle attività di mentoring, laboratorio dei feedback e barcamp a cura di Martina Gianecchini

Riflessioni sulla prospettiva attuale e sul futuro dello smart working

Conclusioni e Q&A

 

Inoltre Federica Tabone realizzerà una sintesi attraverso una facilitazione visuale utilizzando la metodologia “Sketchnote”. 

 

Ricordiamo che la partecipazione all’evento è gratuita, previa iscrizione (ingresso solo con Green Pass, posti limitati). Il progetto è stato finanziato dalla Regione del Veneto grazie al Fondo Sociale Europeo.

 

Vi aspettiamo!

 

Pensioni: cosa ne pensano i millenials

a cura di Giovanni Albanese

 

Qual è l’atteggiamento dei giovani millennials nei confronti della vita da pensionati? Come vedono la propria situazione economica una volta terminata l’attività lavorativa? 

 

Chi sono i millennials?

I millennials sono i nati fra il il 1981 ed il 1996, secondo la definizione più accreditata: i primi di loro andranno in pensione a partire attorno al 2045/2050 e, secondo un sondaggio condotto negli Stati Uniti, in maggioranza (61%) prevedono di proseguire nel lavoro anche da pensionati.

 

 Come si modificherà l’impegno lavorativo?

Nelle intenzioni, sarà un lavoro “leggero”, affatto stressante dal punto di vista fisico, che consenta di integrare il reddito da pensione lavorando da casa, al computer.  Si tratterà quindi di avvalersi ancora della professionalità acquisita, oppure di intraprendere un’attività più gradita, anche part time, soprattutto senza subire la pressione che abitualmente condiziona la “vita in carriera” e gli estenuanti ritmi ed obblighi che questa comporta.

 

Millennials e baby boomers: un confronto

Alle spalle, ci sarà generalmente una discreta tranquillità economica, raggiunta grazie ad un’accurata pianificazione che inizia fin dai primi anni di attività. In questo, i millennials americani si stanno dimostrando più attenti rispetto ai baby boomers, la generazione precedente, contraddistinta al contrario da minor consapevolezza circa la necessità di risparmiare in vista dell’uscita dal sistema produttivo. 

 

E i millennials italiani?

Fin qui, in sintesi, ciò che si pensa negli Stati Uniti, ci si può chiedere quale sia la visione dei giovani italiani sullo stesso argomento. Lo scenario è caratterizzato da una notevole dose di incertezza. I nostri millennials entrano molto tardi nel mondo del lavoro, spesso in una situazione di precariato che, oltre a limitare fortemente le loro scelte di vita e finanziarie (es. metter su famiglia, ottenere un mutuo), lascia poco o nessuno spazio per l’accumulo di un capitale sufficiente ad integrare il sempre più magro vitalizio che arriverà col sistema contributivo.  Inoltre, contrariamente agli americani, in un quadro normativo come quello odierno, continuare ufficialmente a lavorare da pensionati comporta per gli italiani una notevole riduzione dell’assegno previdenziale.

Non stupisce, perciò, che otto giovani su dieci si dicano molto preoccupati di non riuscire a mantenere il tenore di vita del periodo lavorativo, e che un terzo (29%) viva già da oggi questa situazione con paura. 

Tale diffusa sensazione, sebbene più che giustificata, sembra peraltro basata più su sensazioni che su dati concreti: molti giovani non conoscono le regole di calcolo della pensione (53%) e due terzi di essi non si sono neppure informati sulla propria situazione personale (68%). 

Per rimediare a questa situazione, praticamente tutti i millennials italiani (94%) ritengono che dovrebbe essere lo Stato a farsi carico del problema, per assicurare una “pensione di garanzia” di sostentamento per la vecchiaia. 

Tutto questo dimostra che c’è da fare ancora un grosso sforzo culturale per sensibilizzare a tutti i livelli il mondo del lavoro sull’esigenza di un’accurata pianificazione finanziaria, e per consolidare la cultura e la consapevolezza su un fatto innegabile: costruirsi una pensione integrativa a partire dai primissimi anni di lavoro è già da tempo necessità fondamentale per garantirsi anzianità e  vecchiaia serene.

 

Per conoscere come affrontare questo tema in azienda con il #welfareaziendale, contattaci.

ECONOMIA TERRITORIALE: intervento di Fabio Streliotto a Next Welfare Fest

Giovedì 28 ottobre 2021 si terrà Next Welfare Fest, un appuntamento dedicato alle tematiche del welfare aziendale, organizzato da Fondazione Comunica. 

Si potrà approfondire diverse peculiarità del welfare aziendale. La giornata è suddivisa in aree tematiche illustrate attraverso case history e interventi di esperti di welfare e imprenditori. 

 

PROGRAMMA

Evento di apertura:

DAL WELFARE AZIENDALE AL WELFARE TERRITORIALE / 10.30 – 12.00

Giuseppe Riello, Vicepresidente Unioncamere del Veneto

Mirco Casteller, Veneto Lavoro-Veneto Welfare

Alessandro Bugli, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali

Romano Luca, Esperto Veneto Welfare

 

Cinque tavole rotonde:

FORMAZIONE E DIGITALIZZAZIONE / 14.00 – 14.45

Martina Gianecchini, Università di Padova – Osservatorio Professioni Digitali

Emanuele Massagli, Associazione Italiana per il Welfare Aziendale

Gianantonio Bison, Manpower

 

COMMUNITY / 14.45 – 15.30

Nicola Alberto De Carlo, Università di Padova

Franca Maino, Percorsi di Secondo Welfare

Marisa Parmigiani, Head of Sustainability Stakeholder management Unipol Group

 

ECONOMIA TERRITORIALE / 15.30 – 16.15

Fabio Streliotto, Innova srl

Samuel Scavazzin, Segretario Generale Cisl Padova Rovigo

Renzo Chervatin, UniCredit

 

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE / 16.15 – 17.00

Salvatore Russo, Università Ca’ Foscari

Silvia Cavallarin, Comune di Venezia

Paolo Alfier, Forum Terzo Settore

 

ASSET AZIENDALE / 17.00 – 17.45

Alberto Perfumo, Eudaimon

Chiara Bellon, Veritas

Roberto Brazzale, Brazzale Spa

 

Il congedo di paternità per abbassare il Gender Pay Gap: l’iniziativa di Volvo

a cura di Sara Cricenti

 

Sentiamo sempre più parlare di Gender Pay Gap, ma cosa si intende con quest’espressione?

Si tratta della differenza nella retribuzione oraria lorda tra uomini e donne, trasversale ai vari settori dell’economia. Nel nostro Paese, il divario retributivo di genere medio è del 5% a fronte di una media UE è del 15% (per ulteriori informazioni europarl.europa.eu). Un dato non molto confortante, a ben vedere.

Come fare quindi per azzerare il Gender Pay Gap?

Il piano dell’Ue per la parità di genere 2020-25 afferma che per eliminarlo è necessario risolvere tutte le sue cause profonde: la minor partecipazione femminile al mercato del lavoro, il lavoro invisibile e non retribuito, il maggior ricorso al tempo parziale e alle interruzioni di carriera, la segregazione verticale e orizzontale fondata su stereotipi e discriminazioni di genere.

Che iniziativa ha introdotto Volvo?

Si pone in tale direzione l’iniziativa promossa dalla casa automobilistica svedese Volvo che introduce il diritto ad un periodo di congedo parentale retribuito (all’80%) di 24 settimane, circa 6 mesi, ad entrambi i neogenitori. Una tutela offerta non solo al proprio personale dipendente in Svezia, ma a quello di tutto il mondo, compiendo (ancora) un passo avanti in tema di welfare.

È certamente un’importante novità soprattutto per i papà; se infatti alle mamme era già riconosciuto tale periodo di congedo, per i genitori uomini il n° di settimane dipendeva dalle diverse leggi del Paese in cui avessero operato.

E da noi? 

Per quanto riguarda il congedo obbligatorio di paternità, misura aggiuntiva al congedo parentale, in Italia ne abbiamo iniziato a parlare nel 2012. Sotto la spinta della Direttiva Europea 2010/18/UE era stato previsto inizialmente un congedo di solo un giorno, ma negli anni è stato progressivamente allungato, fino ad arrivare a 10 giorni nel 2021 (con l’ultima legge di bilancio).

Vale la pena sottolineare come, tra il 2015 e il 2019, il numero di beneficiari di questo congedo sia aumentato costantemente, da circa 83mila a 136mila.

La situazione europea!

Volendo fare, tuttavia, un confronto con altri paesi europei che hanno introdotto il congedo di paternità, (ad esempio, in Austria c’è il cd. “Mese del Papà”: 4 settimane di congedo richiedibili post nascita) i nostri 10 giorni collocano l’Italia agli ultimi posti in Europa; evidenziando la necessità che molti passi sul tema siano ancora da compiere.

 

Vuoi sapere di più sui congedi parentali?

Ecco alcuni approfondimenti

CONGEDI PARENTALI DI MATERNITÀ E PATERNITÀ

INPS 2021: CONGEDO DI PATERNITÀ

Regali aziendali che hanno a cuore il territorio!

Idee regalo etiche, sane, a filiera corta per i vostri dipendenti e i vostri migliori clienti 

La proposta che Innova offre, per il Natale 2021,  vuole coniugare il Welfare a sostegno del territorio, scegliendo partner di qualità, legati al territorio.  

 

Puoi dedurre il costo dei regali aziendali di Natale! 

I benefit destinati ai propri dipendenti possono essere vantaggiosi anche dal punto di vista fiscale. Il riferimento normativo sono gli ART.100 e ART.51 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), in particolare i regali proposti per il Natale 2021 rientrano nei fringe benefit (art. 51 comma 3) e nell’articolo 100.

 

La proposta che Innova offre vuole coniugare il Welfare e responsabilità sociale d’impresa; infatti abbiamo scelto partner di qualità, legati al territorio. 

Vediamo insieme quale regalo natalizio è giusto per la tua azienda. 

 

FOOD BOX a km0

Le Food box sono disponibile di varie taglie (S, M, L o XL) e contengono prodotti salutari messi a disposizione dal nostro partner, una Cooperativa in provincia di Treviso, che coltiva e produce prodotti biologici di qualità, opera per un allevamento sostenibile nutrendo gli animali con materie prime proprie o con alimenti biologici certificati e mettendo a disposizione adeguati spazi interni e ampi pascoli. È, inoltre, una impresa sociale che lavora per l’inclusione sociale e per l’inserimento lavorativo delle persone fragili e che crede nel rispetto della Terra e della natura lavorando secondo i principi dell’agricoltura sostenibile. Rispetta e conserva le risorse ambientali (acqua, fertilità del suolo, biodiversità), tutelando per questo la salute dei lavoratori.

 

LOCAL ARTE  

Crediamo che l’arte e la cultura siano una risorsa importante per il territorio e le persone che lo vivono,  per questo grazie ad una rete di 128 musei tra i più prestigiosi del Triveneto, 16 siti Fai nazionali, tutti inseriti nella speciale Card con validità di un anno per entrare, con tariffa ridotta, presso questi enti culturali ed altri utili servizi di partner che promuovono e sostengono l’arte e la cultura. 

Grazie a questa iniziativa è inoltre possibile attivare azioni di responsabilità sociale d’impresa sostenendo, all’interno di un prestigioso magazine, la promozione delle attività di un Liceo artistico o un museo del territorio.

 

FORMAZIONE WIN-WIN

La formazione è un benefit che le imprese possono mettere a disposizione dei lavoratori grazie al welfare aziendale con vantaggi per tutti. 

Win impresa: perchè mette a disposizione dei dei lavoratori corsi di formazione che arricchiscono il bagaglio di conoscenze dei propri collaboratori migliorandone la produttività; 

Win lavoratori: perchè possono scegliere il corso che arricchisce le proprie competenze tecniche e trasversali. 

 

In collaborazione con i nostri partner abbiamo ideato percorsi formativi e consulenziali dedicati alla crescita delle aziende e delle persone.

Corsi sulle competenze emotive: tra questi possiamo trovare il Coaching aziendale svolto, secondo i principi etici della International Coaching Federation (ICF), da un coach accreditato con più di 550 ore erogate.

Corsi sulle competenze tecniche: il nostro partner è certificato Autodesk Training Center, Authorized Training Center di Rhinoceros e la prima ATC di SketchUp in Italia; inoltre è Microsoft Office Specialist e dal 2016 ha ottenuto la certificazione Qualità ISO 9001:2015 e 21001, tra le poche società di formazione in Italia a possederle entrambe. 

 

 

 

 

Vuoi ricevere una proposta personalizzata per la tua azienda?

Welfare aziendale: cosa cercano gli utenti nel web

(Studio di Semrush – piattaforma di Saas che gestisce la visibilità online) 

Negli ultimi anni l’interesse nei confronti del welfare aziendale ha visto una crescita, accelerata e continua. Sempre più, viene identificato come uno strumento per lo sviluppo della produttività dell’impresa. Come testimonia lo studio di Semrush focalizzato nell’analizzare i dati nel web dallo scoppio della pandemia fino ad oggi,  possiamo parlare di una riscoperta del welfare aziendale

 

Come hanno risposto gli utenti, nelle loro ricerche online, in questo periodo caratterizzato dalla pandemia?

La ricerca evidenzia come il comportamento degli utenti mostra un’attenzione crescente nell’approfondimento della tematica del welfare aziendale. Un utente su due, desidera passare all’azione, infatti sono in crescita del 200% le ricerche testuali “come attivare il welfare aziendale”, aumentando nell’ultimo trimestre di tre volte rispetto al precedente e, soprattutto, crescono le ricerche “portale welfare aziendale” con un +1.600%. 

Un risultato particolarmente significativo riguarda la piattaforma Trecuori che ha visto un’espansione considerevole registrando un + 5.800%, aumenta anche il traffico online per chi ha contratti metalmeccanici (+467%)

Il welfare aziendale come strumento per lo sviluppo della produttività aziendale. 

Come ci dimostrano i dati, sempre più imprenditori trovano nel welfare aziendale potenti strumenti per il benessere dei dipendenti, per la retention ed anche per l’attrazione di nuovi talenti

Altri dati, a testimonianza di un cambiamento in corso sono legati al calo delle ricerche sulla deducibilità delle tasse (-67%), sulla contabilizzazione (-86%) e su tutto ciò che è strettamente connesso ai limiti di spesa (-90%): “Questo significa che chi attiva azioni di welfare aziendale lo fa mettendo il benessere dei propri collaboratori al primo posto” ha spiegato Fernando Angulo, Responsabile della comunicazione di Semrush.

Che questa nuova consapevolezza possa segnare un rinnovato interesse più attento ai bisogni dei dipendenti ed aziendali?

 

Islanda: si lavora 4 giorni e si aumenta la produttività!

“Un successo straordinario”: è così che il direttore della ricerca della società Autonomy – che ha studiato ed analizzato i risultati dello studio in collaborazione con la Association for Sustainability and Democracy – definisce l’esperimento.

 

Ci troviamo in Islanda e stiamo parlando dell’esperimento durato 4 anni che ha coinvolto per lo più persone impiegate nel settore pubblico, a cui a parità di importo, è stato ridotto l’orario lavorativo, passando ad una settimana lavorativa di quattro giorni (circa 35-36 ore settimanali). 

 

Ma quali sono state le ripercussioni sulla qualità del lavoro e sulla qualità della vita privata di questi cittadini e cittadine islandesi? Il rapporto riporta un risultato incoraggiante: la produttività, in alcuni casi è rimasta costante, ma nella maggior parte è addirittura aumentata. I/le dipendenti, che hanno potuto sperimentare questo nuovo orario lavorativo, sostengono di avvertire “meno stress” ed affermano di aver avuto più tempo ed energie per hobby e famiglia.  

 

Infatti, mettere in primo piano la vita dei/elle dipendenti rispetto al resto, porta sì risultati positivi sul posto di lavoro, ma non solo: chi ha partecipato all’esperimento ha riscontrato miglioramenti anche da un punto di vista della propria salute. 

Un miglior bilanciamento tra vita privata e vita professionale testimonia un miglioramento lavorativo, di produttività ma anche a livello psico-fisico. 

 

I risultati della ricerca, estremamente positivi, hanno fatto in modo che questo nuovo stile lavorativo sia stato, nell’immediato, adottato all’interno delle aziende islandesi, rinegoziando i contratti. Come suggerisce il rapporto “l’86% dei/elle dipendenti islandesi ha un contratto che prevede orari di lavoro ridotti rispetto al passato, oppure che dà loro la possibilità di passare a un orario ridotto in futuro”. 

 

E al di fuori dell’Islanda? 

Altre aziende stanno mettendo in pratica i risultati della ricerca, offrendo la settimana lavorativa di 4 giorni ai propri dipendenti. 

Ad esempio, già alla fine del 2019, Unilever (titolare di 400 marchi tra cui Dove, Algida) ha intrapreso un programma che permette al proprio personale lavoratore operante in Nuova Zelanda, di lavorare quattro giorni alla settimana potendo scegliere la distribuzione dei giorni a riposo, per meglio incontrare le esigenze di ognuno. 

Microsoft, nell’estate del 2019, ha chiuso i suoi uffici in Giappone il venerdì, incrementando la produttività del 40% (se paragonata allo stesso periodo dell’anno precedente).  Un’altra azienda che ha sperimentato la riduzione dei turni di lavoro è stata Toyota, che in Svezia  ha portato a 6 ore i turni di lavoro. 

Un esempio italiano è quello della società “Carter & Benson” che, a gennaio 2020, ha deciso di introdurre la settimana ridotta a 4 giorni lavorativi, per tutti i lavoratori e le lavoratrici, mantenendo inalterati gli stipendi. Ancora in Italia, la realtà “Awin”, dopo un primo periodo di prova, ha portato l’orario lavorativo a 4 giorni e mezzo per tutti i suoi dipendenti.

 

La settimana “corta” di 4 giorni lavorativi sta diventando una realtà in un numero crescente di aziende dentro e fuori il nostro Paese e, va sottolineato come, comunque, l’attenzione al tema della conciliazione vita-lavoro sia aumentata anche a seguito del Covid19.

Un numero importante di imprese è stato, infatti, costretto ad adottare piani (seppur emergenziali) di Smart Working e a rivedere, in un breve periodo, le modalità tradizionali di lavoro.  Maggiore il valore riconosciuto alla produttività rispetto alle ore lavorative, con i tanti fattori positivi che questa scelta comporta sia per la salute che per il benessere dei dipendenti. 

 

Che si sia intrapresa una nuova e giusta direzione di fare e capire il lavoro?

SMART WORKING: prorogata fino al 31 dicembre 2021 la procedura semplificata

Grazie alla conversione in Legge del Decreto Riaperture viene prorogata al 31 dicembre 2021 la possibilità di avviare lo smart working utilizzando modalità semplificate.

 

È stata pubblicata all’interno della Gazzetta Ufficiale la Legge 17 giugno 2021, n. 87 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, recante misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19”, da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. 

 

SMART WORKING NEL SETTORE PRIVATO

All’interno del settore privato è stato prorogata, fino al 31 dicembre 2021, la possibilità di utilizzare la procedura semplificata di comunicazione dello smart working (art. 90, commi 3 e 4, del D.L. 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni in L. 17 luglio 2020, n. 77 (art. 11)). 

 

SMART WORKING NEL SETTORE PUBBLICO

Per quanto riguarda le Pubbliche Amministrazioni viene confermato quanto introdotto, nello specifico dal D.L. 30 aprile 2021, n. 56 (in modifica dell’art. 263 del D.L.  19  maggio  2020,  n.  34 (convertito con modificazioni in L. 17  luglio 2020, n. 77) e dell’art. 14, comma 1, L. 7  agosto  2015, n. 124). Nello specifico:

  • – le P.A., fino al 31 dicembre 2021, possono strutturare il lavoro dei propri dipendenti e l’erogazione           dei servizi utilizzando lo smart working con le misure semplificate (comma 1, lett. b) dell’art.  87,  del D.L  17 marzo 2020, n. 18 (convertito con  modificazioni in L. 24 aprile 2020, n. 27)), indipendentemente dagli accordi individuali e dagli obblighi informativi; sempre però, mantenendo regolare, continuativa ed efficiente l’erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese.
  • le P.A. strutturano delle misure che abbiano obiettivi annuali per l’adozione del telelavoro e del lavoro agile. Entro il 31 gennaio di ogni anno si deve redigere il Piano organizzativo del lavoro agile (POLA) in cui si identifica le modalità da utilizzare; per le attività che si possono svolgere in smartworking, almeno il 15% dei dipendenti deve poter avvalersene.

 

 

 

Donne in viaggio

DONNE IN VIAGGIO è un progetto che promuove una nuova modalità di fruizione turistica del patrimonio italiano, specialmente del territorio veneto, facendo perno su due elementi fondamentali: il rinnovamento e l’ampliamento delle competenze delle donne imprenditrici

Attraverso questa iniziativa si desidera innovare l’offerta turistica di quelle destinazioni perlopiù celate agli occhi del grande pubblico, rivalutando i luoghi dimenticati e dando nuova visibilità a mete e prodotti  locali. Per farlo un ruolo centrale è affidato alla Comunicazione e alla capacità di riuscire a trasmettere in maniera efficace proposte e soluzioni ad un’utenza sempre più SMART.

 

Anche INNOVA SRL ha scelto di sostenere DONNE IN VIAGGIO e, con l’apporto di professionisti/e esperti del settore, approfondirà tematiche specifiche sia all’interno di percorsi formativi di gruppo sia in consulenze individuali ad hoc.

 

Nello specifico, le tematiche affrontate insieme ad Innova srl nei percorsi di gruppo, saranno:

  • L’importanza di uno spazio digitale dove veicolare le proposte viaggio dell’agenzia, dalla semplice presentazione alla possibilità di venderle online
  • User experience  e design immersive come elementi per creare piattaforme di valore
  • Social web e Google Ads: l’importanza della presenza social e del posizionamento per poter essere presenti nel web, tramite gli strumenti più efficaci
  • Gestione traffico organico e utilizzo delle sponsorizzate, per arrivare ai target più corretti
  • Rapporto tra cliente e Agenzia nell’era post covid
  • La promozione di servizi welfare e conciliazione per lavoratori/trici SMART

 

Per quanto riguarda le consulenze individuali, con Innova srl analizzeremo:

  • Il rapporto tra Agenzia e cliente: la comunicazione empatica
  • La comunicazione sui social media
  • I nuovi strumenti per chi lavora in smart working e per i dipendenti che hanno il welfare aziendale

 

Gli incontri si svolgeranno online fino al 31 luglio, dal 1 agosto – come da recenti disposizioni normative – si terranno invece in presenza. 

 

Il progetto è riservato a donne occupate nel settore del turismo: titolari, socie, dipendenti di agenzie viaggio, tour operator, strutture ricettive, affini del mondo del mondo del turismo e libere professioniste come guide e/o accompagnatrici turistiche.

 

Se interessati/e, per informazioni ed iscrizioni scrivete a v.baggio@cescotveneto.it 

ENTRO IL 15/07/21.

 

Fondo Emergenza Covid : quando la comunità esprime una solidarietà attiva rafforza sé stessa

a cura di Lorenzo Veronesi

 

Aiutiamo chi non ce la fa’ è stata una campagna di sensibilizzazione conclusasi il 31 Dicembre 2020 con € 42.000 di fondi  raccolti e che lo scorso Febbraio ha erogato 84 buoni voucher da € 500 cadauno. Fortemente voluta da una realtà attenta  alle problematiche sociali come la Fondazione di Comunità Vicentina per la Qualità di Vita, ha inteso fornire una concreta  risposta alle categorie sociali dell’ Alto Vicentino che a causa delle necessarie restrizioni imposte dal Covid 19 si sono trovate in sofferenza. Il progetto ha subito raccolto l’adesione del Comitato dei Sindaci Distretto 2 – Ulss 7, un ambito  sociale ampio 628 km2e rappresentato da ben 39 Amministrazioni Pubbliche. Mentre il Banca Alto Vicentino ha  prontamente attivato un conto corrente dedicato alla raccolta fondi.  

 E da parte nostra come potevamo rimanere insensibili di fronte ad un’iniziativa così rilevante ? Dal momento che siamo una realtà professionale particolarmente sensibile ai bisogni delle nostre comunità e impegnata a  progettare azioni di welfare in loro sostegno, è’ stato naturale sentirci fin da subito parte attiva. Per tanto, abbiamo integrato le nostre specifiche competenze con quelle di realtà locali altrettanto attente al benessere del loro territorio e  messo a disposizione anche il nostro know-how digitale. Ognuno con il proprio specifico ha contribuito nel dare credibilità, rigore e fattibilità al progetto, in particolar modo nella delicata fase di definizione dei criteri di ammissibilità e nella  successiva verifica delle domande pervenute. L’opinione pubblica ha potuto così essere adeguatamente sensibilizzata e  rispondere in massa, i potenziali interessati hanno potuto conoscere l’opportunità che la partecipata solidarietà dei propri  concittadini stava offrendo loro e attivarne la richiesta. Il tutto attraverso la nostra piattaforma Comuni-ty. Un portale  interattivo che già dal 2019 offre servizi ed opportunità a supporto di questo bacino allargato di famiglie che ormai travalica  i confini di residenza ed esprime bisogni di vita quotidiana pressoché omogenei. 

  

 Alla luce dei significativi riscontri ottenuti è indubbio che per tutti noi promotori dell’iniziativa la soddisfazione di aver messo in atto azioni concrete a sostegno di quei lavoratori, professionisti, commercianti ed artigiani che l’emergenza  sanitaria ha pesantemente penalizzato sia stata grande. Di certo, però, una gratificazione maggiore l’hanno ricevuta i  beneficiari dell’iniziativa. Per loro non ha rappresentato solo uno stimolo a ripartire. Quanto, piuttosto, uno sprono di  incoraggiamento per continuare a mettere in campo quello stesso spirito d’iniziativa e quel medesimo slancio creativo di  esprimere le proprie competenze che sono stati così preziosi nel rendere vitale il territorio d’appartenenza e che ancor più lo sono ora per potergli garantire un prossimo futuro 

  

 Insomma, a noi piace considerarlo così : un primo atto concreto per far fronte a quelle fragilità sociali che rischiano di  isolare gli individui e di lacerare le rispettive comunità d’appartenenza. È stato sì un gesto di solidarietà a Marco, Lucia e ad altri come loro, ma anche una mano tesa che rafforza tutti quanti perché ci fa sentire una comunità più umana. Un insieme  di individui che hanno a cuore quel valore inestimabile che è il loro benessere collettivo.

 

 

Innova è il partner tecnico per lo sviluppo della piattaforma che genera

la “graduatoria” per la gestione del Fondo emergenza covid – 19

“aiutiamo chi non ce la fa”.

Supporto alla Fondazione di Comunità Vicentina

Bando dal 15 al 31  gennaio 2021 

La Fondazione fa parte del progetto Comuni – ty.it

attuato da Innova con 39 Comuni vicentini